IL VIAGGIO : ESPERIENZA TRA FANTASIA E REALTA', alla Pinacoteca Provinciale di Salerno
Si inaugura stamattina alle ore 11,30, Conferenza Stampa e presentazione della mostra
Ed eccomi in viaggio e in confronto serrato con loro, i quattro artisti della mostra IL VIAGGIO : ESPERIENZA TRA FANTASIA E REALTA’ – Enzo Trepiccione, Vittorio Vanacore, Xavi Ferragut, Salvador Torres – curata da chi scrive e da Valeriano Venneri nella prestigiosa sede della Pinacoteca Provinciale di Salerno, la città natale del poeta Alfonso Gatto, che ha i versi delle sue poesie impressi sulle mura del centro storico, rinnovandogli così eterno tributo di amore e dedizione.
Amore e dedizione verso i
popoli e le genti, recuperando storie antiche attraverso racconti orali,
sembrano essere anche i caratteri predominanti di questa perlustrazione per
immagini lungo le rotte del Mediterraneo,
che Braudel, l’insigne storico francese,
definiva << quella spugna che assorbe tutte le culture >> .
Per Xavi Ferragut, le cui opere appartengono al ciclo Storie Saharawi,
che l’artista ha elaborato dopo aver a lungo viaggiato in Burkina Faso,
Senegal, e nei campi profughi saharawi di Tindouf in Algeria, assecondando così
la sua sete di conoscenza verso i popoli dell’area, ne coglie con forte
intensità i caratteri predominanti, dando origine a ritratti di intensa presa
emotiva, alimentati dai colori di quella terra e dal vestiario nelle tipiche
fogge arabe. In sottofondo, sotto cenere di brace, l’artista enuclea interesse
e vicinanza culturale e umana per quei popoli, e per la loro cultura
millenaria, legata al deserto e alle migrazioni interne alla ricerca di
migliori condizioni di vita, non sempre reperibili, e allora, per molti, non
resta che la via del mare, che Cechov, scriveva << è senza sentimenti né
pietà>>.
Salvador
Torres, il secondo artista spagnolo, anche egli sulle rotte
della pittura figurativa ( intima e soggettiva ) diversamente da Ferragut ( sociale e antropologica )
- investiga per immagini, attraverso un
forte ricorso memoriale, l’infanzia vissuta accanto al nonno, figura di spicco,
che ha influenzato la sua crescita, di cui conserva ricordi indelebili e tracce
di luoghi e di natura, di profondità marine e di scoperte di immensi tesori
archeologici subacquei di popoli in transito attraverso il tempo - << che
dura nel mentre che divora >> scriveva la filosofa spagnola Maria
Zambrano.
La natura agreste dei
luoghi, con gli animali domestici, e lo scandire delle stagioni nel ciclo
perenne della natura conferiscono a questa pittura di Torres, il carattere di
un lungo inesausto racconto sulle proprie radici culturali di provenienza,
attraverso l’uso di colori caldi e terragni scorrono quadrerie in sequenza di
volti amati e conosciuti, la storia dei propri avi nella propria ( terra ) che reclama diritto d’esistenza.
Vittorio
Vanacore lucidamente consapevole dei transiti umani sui flutti
perigliosi del mare, mette in luce quanto la vicinanza al mare da tempi
antichissimi è una benedizione per la vita umana, nell’ambivalenza della grande
minaccia che pur rappresenta per un animale di terra.
La cronaca partorisce
titoli agghiaccianti, e le acque non cessano di rigettare corpi come fasciame
di navi colate a picco, davanti a tutto questo Vanacore rilancia e non si sottrae, con la sua forte tempra di
artista sensibile e appassionato, sente sulla pelle le contraddizioni della
storia, con la sua ricerca a largo raggio ( pittura, e installazioni fortemente
coinvolgenti ) di carattere concettuale e informale, traccia un mosaico
cromatico di colori contrastanti dai
forti effetti; i neri magmatici, i rossi e i rosa, gli azzurri profondi degli
abissi marini, e strisce sottilissime di cotone messe sottovuoto ermeticamente
con cellophane, affinchè tutto resti sigillato nel tempo a futura memoria. E
ora fanno la loro comparsa per questo viaggio, quattro nuovi lavori ( lastre
ferrose ) ferite con tagli nella materia, icastiche pulsazioni dal ventre della
terra, su cui agisce il colore che dialoga con la ruggine che avanza.
Enzo Trepiccione, artista campano che ha la Spagna nel sangue, naviga nel favoloso e fantastico mondo delle simbologie; esse conservano intensamente il carattere di itinerari mitologici - ( Giardino del Mago e Viaggio di Itaca ) - nelle segrete stanze della natura lussureggiante accadono fulminee
apparizioni di segni cromatici e di sagome naturali; fiori, frutti, barche, case, che ci attirano con la forza di un incantesimo.
Tutto ha origine intorno
ai suoi onirici colori mediterranei, attese di vita e di sensuali promesse.
La pittura, lo sappiamo, è il grande inganno, presi nelle sue spire non soltanto non ci riesce di uscire, ma neanche lo vogliamo, tale è il livello emozionale messo in campo; Sartre annotava, che <<l’emozione è l’essenza della coscienza >> così davanti a queste pitture di Trepiccione, il nostro coinvolgimento emozionale è intenso e genuino, si va da un gradiente percettivo all’altro con allegra baldanza, i giorni di festa consumati nella natura con il mare che ammicca in lontananza, dicono al nostro cuore stanco l’amore e la bellezza aiutano a vivere e a durare.