Giovedì 17 Gennaio alle
ore 20, è stato presentato al pubblico presso il Liceo Imbriani di Pomigliano
d’Arco ( Na ) nell’ambito della Notte
Nazionale del Liceo Classico, il volume di poesie dal titolo “ Ortaglia “ del
poeta Mimmo Grasso, recante acquerelli dell’artista Quintino Scolavino, ed
edito per i tipi dell’Officina Calcografica Il Laboratorio di Nola, di Vittorio
Avella e Antonio Sgambati. Una vera e propria serata dedicata alla natura e
all’orto, che è stata replicata il 28 Gennaio alle ore 12.30 presso Eccellenze
Campane Napoli ) il distretto dell’agro
alimentare a filiera corta che mette in relazioni produttori e consumatori di
prodotti biologici, coltivati e ottenuti con tecniche rigorosamente naturali.
Gran sponsor Lorenzo Di Guglielmo, patron del Mulino Bencivenga di Alvignano,
dove ha restaurato un antico mulino del
settecento, con macine in pietra, ottenendo la molitura di grani antichi e
selezionati, alcuni in via di estinzione, coltivati nel vicino Podere Cannavino.
Imminente l’apertura, prevista in primavera, di un ampio e curatissimo bed e
breakfast, con sale congressi, non distante da mete turistiche rilevanti, come l’altopiano
del Matese, paesi e centri storici ben conservati quali Caiazzo, Alvignano,
Telese.
Presenti oltre agli
allievi di Cantieristupore, sono intervenuti Alessio Cutino Store Manager
Eccellenze Campane, Lorenzo Di Guglielmo del Mulino Bencivenga, Mimmo Grasso
poeta, A.Sgambati, V.Avella Ed. Il Lboratorio Nola/Napoli, Gianfranco Nappi
Città della Scienza, Gaetano Romano critico d’arte contemporanea, Domenico
Toscano Ds. Liceo Imbriani, Pasquale Terracciano Musicante, letture allievi 5”
LCT Imbriani, Prof. Massimo Maraviglia, staff allievi della 3” LST Imbriani
Prof. Margherita Romano, cura organizzativa e grafica Prof. Rosanna Iossa, ha
moderato rendendo l’incontro piacevole e nel contempo, intenso, la Prof. Rosa
Manna.
Un folto pubblico di
docenti e artisti di Napoli e della provincia è accorso numeroso, vista l’alta
qualità del simposio, che ha legato natura e cultura.
Ortaglia, libro
d’artista di antico conio, ha suggellato nella sua formula la parola profonda e
ricercata del poeta Mimmo Grasso, che da anni con passione si dedica a ricerche
linguistiche storiche e antropologiche sull’idioma napoletano - ( cogliendo anche valenze musicali ) - nonché componendo opere specificamente per
il teatro, operando con una compagnia nel rinascente quartiere Sanità – questo
suo lavoro di scavo e di ricerca lo ha condotto verso temi legati alla tradizione culturale
napoletana ( l’uso del dialetto,
onomatopeico, e fenomenologico, risalente al Basile e al Sannazzaro, dove si
incontrano le luci rischiaranti del mare e l’alba negli orti comuni ) - di
cui Ortaglia è oggi il frutto maturo, scherzoso, ironico e sapienziale. E’ raro
incontrare testi di questa rilevante fattura, e mai toccanti i temi che ha
affrontato Grasso, che ha reso l’orto ( luogo chiuso e concentrato ) giardino
di odori essenze e di nuova vitalità dello spirito, dove tornare per ristoro,
come scrive il poeta Orazio.
Intensa e appropriata
la lettura interpretativa dei testi da parte dell’artista di lungo corso
Quintino Scolavino, che con abilità e mano leggera, coniugando l’aspetto
classico e la funzione che in antico aveva il dipingere i frutti e gli ortaggi
( esercizi di stile, per nature morte, o più precisamente , nature silenti ) ha
realizzato delle tavole dove i colori e le linee dei tagli prospettici si incontrano
in una felice e dolcissima festa degli occhi. Sembra di toccarli e volerli
gustare questi ortaggi che rimontano alla cultura contadina, e che Mimmo Grasso
ha saputo rievocare dal fondo del loro umile silenzio, chiamandoli e
vezzeggiandoli ( potenza del dialetto, in alcune pagine giungono da lontano
come un lucore, echi della lingua di Rea ).
L’orto in età medievale
era vivo e vegeto entro le mura delle città, poi lentamente venne estromesso ( per motivi di
decoro, e al suo posto comparvero i giardini monumentali e i parchi ) – ma da
tempo ritorna nelle città, per la sostenibilità ambientale, e continuamente
riscoperto anche dai giovani, che possono unire l’utile al dilettevole.
E, forse coronare il
sogno a lungo desiderato, che da Tolstoj, il quale affermava “ la vera gioia è
vivere nella natura, parlarle, ascoltarla “ fino al poeta latino Orazio, che
nelle Satire, VI, 2 – annotava – Sull’ex-voto scrissi : “ Ho desiderio di un
terreno né piccolo né grande, vicino casa un orto e una sorgente, entrambi
sovrastati da un boschetto “. Amèn. Non voglio altro….
E così sia.