........... Nel mese d Maggio convive antico e moderno, sacro e profano;i giorni si riempiono di luce meridiana e i profumi dei fiori degli alberi, mandorli, peschi, ciliegi, lievemente stordiscono.
Ecco, m rivedo bambino, inseme a mia madre raggiungere la Piazza della Taverna, per assistere al Volo degli Angeli, il momento più carico di suggestioni e di sentimenti della festa; sgrano gli occhi nella calca verso l'alto, protetto da mia madre, tendo l'udto fino allo spasimo per afferrare le parole degli Angeli riccioluti e dalle belle fattezze chini sulla statua del Santo, che dispensano benedizioni celestiali che terminano sempre con " Salute e prosperità al popolo di Ottaviano ", mentre intorno già deflagrano i mortaretti con boati paurosi.
Riparte il corteo, la statua del Santo in bella evidenza, le autorità locali ancora più autoritarie agli occhi di un bambino, i Carabinieri in alta uniforme con pennacchi ai lati della statua, mentre il corteo si dirige verso Piazza San Giovanni, l'ultima stazione del periplo infuocato di Maggio.
Qualche piccolo regalo tocca al bambino curioso e fedele alla tradizione; un pallone colorato, forse una pistola con relative munizioni con cu inseguire gli amci del cuore di Via Pentelete, un gelato al gusto di limone fresco nella calura.