Da ieri sera al Campanile San Michele Arcangelo di Saviano, con la consueta cura di Felix Policastro, è stata inaugurata l'installazione di Nello Mocerino, artista, architetto, designer, dal titolo emblematico ' Sang e Anema ' che riporta alla mente la Napoli " città dei sangui " di molta letteratura dedicata alla città, dove nel corso dei secoli si sono sedimentate storie e leggende sempre vive sotto cenere di brace.
L'artista sensibilmente cerca di convogliare la forza espressiva dello sguardo come "momenti vissuti" - espressione questa di John Berger - che designa quelle circostanze in cui l'occhio non è un semplice registratore di sensazioni visive, ma uno scrutatore sensibile di problemi e qestioni irrisolte, sia per l'arte sia per la vita.
Il lento gocciolamento del liquido rosso da un contenitore sospeso alla volta del campanile, intensifica e restituisce senso interrogante al drappeggio di gesso bianco, materia o carne che chiama in causa corpi e schermi di corpi, forme o non forme evocate e sotto la spinta emozionale intraviste nel recupero della memoria atavica.
Nel dialogo, attraverso il tempo e le stagioni della vita, l'artista decodifica passaggi cruciali e interroga con veemenza in cerca di senso la vita e la storia.