E' scomparso improvvisamente Ciro Vitiello, poeta, saggista raffinato, scrittore, animatore e fondatore di riviste, protagonista indiscusso delle vicende culturali napoletane del dopoguerra.
Una notizia improvvisa simile ad una staffilata in pieno volto, che arriva dopo quella di Aniello Montano, altro protagonista e figura di rilievo.
Entrambi, li ricordo con affetto e commozione, entrambi vicini quando hanno potuto alla Metart, soprattutto Ciro Vitiello, con cui la nostra Associazione aveva intessuto un dialogo assai fitto, tra poesia e arti visive.
Spesso passava da casa, chiedendoci cosa stavamo programmando, e sempre prodigo di consigli ci indirizzava proponendo eventi o dando comunque la sua disponibilità.
L'anno scorso nel mese di Maggio, quando la Metart curò l'evento al Palazzo Mediceo di Ottaviano dedicato a Franco Capasso, dal titolo " Un poeta in viaggio " doveva essere presente e voce autorevole, perchè aveva seguito e sostenuto Franco all'inizio del suo viaggio, ma pochi giorni prima mi chiamò e mi disse che non sarebbe stato possibile essere presente; colsi allora nelle sue parole stanchezza e affanno.
L'ho rivisto l'ultima volta, e voglio conservare di lui, questa immagine nella mia mia mente, alla presentazione del saggio su Leopardi di Raffaele Urraro, nell'aula consiliare del Comune di San Giuseppe Vesuviano, dove era l'oratore di punta, con cui amichevolmente mi trattenni prima dell'inizio dei lavori, a cui con il suo lungo intervento, profondo e pertinente, diede il sigillo del suo maestoso pensiero.