


Ha lasciato per sempre l'amata terra del Belice Ludovico Corrao, morto in maniera violenta per mano di Saiful, il domestico bengalese che da alcuni anni lo assisteva.
E' morto così, alle otto del mattino, nella sua camera da letto nella palazzina sede della sua creatura, la Fondazione Orestiadi, simbolo della ricostruzione del Belice dopo il terremoto.
Personaggio di notevole caratura culturale, Ludovico Corrao ha legato negli anni il suo nome all'impegno politico prima alla Camera e poi al Senato come indipendente nelle fila del PCI.
Protagonista controverso e discusso dell'esperimento politico in Sicilia definito " milazzismo " - quando una parte della Dc, si alleo con il PCI e con i monarchici, per sottrarsi al gioco dei ras della Dc romana, Corrao ha empre creduto nel rinnovamento della sua terra, attraverso l'impegno che dopo la ribalta nazionale, lo vide prendere saldamente in mano le redini della politica locale, divenendo Sindaco di Gibellina, chiamando al capezzale dei territori morenti, artisti come Albero Burri, Piero Consagra, Mario Schifano, Mimmo Paladino, e tanti altri, letterati, poeti, artisti di teatro, per ridare nuova linfa alla sua terra arida ferita dal terremoto.
E accorsero in tanti, a dargli man forte, avvinti dalla sua " aura " mediterranea e orientale insieme, che fondeva in sè, i comandamenti dell'impegno civile che gli derivavano da Danilo Dolci.
Fu anche molto criticato per gli interventi artistici e architettonici che avrebbbero in un certo senso trasformato i luoghi, come opere come il grande " Cretto " di Burri, in un certo senso dimostrano, per quel senso di invasità e straniamento che l'opera compie al cospetto dei luoghi.
Sognatore utopico, idealista, raffinato uomo di cultura, Ludovico Corrao aveva difeso Franca Viola, la prima donna siciliana a ribellarsi alla legge tutta isolana del matrimonio riparatore dopo la " fuitina " e poi altri incontri determinanti, come quello con papa Giovanni.
Da giovane deputato nel collegio di Trapani visse l'esperienza del terremoto del ' 68; i paesi distrutti, spariti nella polvere delle rovine, la ricerca dei sopravvissuti dolorosa come una tragedia greca, e la pagina nera della ricostruzione.
" Ho vissuto - diceva - con la gente nelle baracche - d'estate le lamiere si arroventavano, d'inverno i bambini si ammalavano di reumatismi ".
La Gibellina amministrata da Corrao, prende una strada tutta diversa per rinascere daccapo come museo a cielo aperto, conosciuta in tutto il mondo come punto di riferimento dell'arte contemporanea e della sperimentazione dei linguaggi artistici.
Ciao vecchio saggio.
E' morto così, alle otto del mattino, nella sua camera da letto nella palazzina sede della sua creatura, la Fondazione Orestiadi, simbolo della ricostruzione del Belice dopo il terremoto.
Personaggio di notevole caratura culturale, Ludovico Corrao ha legato negli anni il suo nome all'impegno politico prima alla Camera e poi al Senato come indipendente nelle fila del PCI.
Protagonista controverso e discusso dell'esperimento politico in Sicilia definito " milazzismo " - quando una parte della Dc, si alleo con il PCI e con i monarchici, per sottrarsi al gioco dei ras della Dc romana, Corrao ha empre creduto nel rinnovamento della sua terra, attraverso l'impegno che dopo la ribalta nazionale, lo vide prendere saldamente in mano le redini della politica locale, divenendo Sindaco di Gibellina, chiamando al capezzale dei territori morenti, artisti come Albero Burri, Piero Consagra, Mario Schifano, Mimmo Paladino, e tanti altri, letterati, poeti, artisti di teatro, per ridare nuova linfa alla sua terra arida ferita dal terremoto.
E accorsero in tanti, a dargli man forte, avvinti dalla sua " aura " mediterranea e orientale insieme, che fondeva in sè, i comandamenti dell'impegno civile che gli derivavano da Danilo Dolci.
Fu anche molto criticato per gli interventi artistici e architettonici che avrebbbero in un certo senso trasformato i luoghi, come opere come il grande " Cretto " di Burri, in un certo senso dimostrano, per quel senso di invasità e straniamento che l'opera compie al cospetto dei luoghi.
Sognatore utopico, idealista, raffinato uomo di cultura, Ludovico Corrao aveva difeso Franca Viola, la prima donna siciliana a ribellarsi alla legge tutta isolana del matrimonio riparatore dopo la " fuitina " e poi altri incontri determinanti, come quello con papa Giovanni.
Da giovane deputato nel collegio di Trapani visse l'esperienza del terremoto del ' 68; i paesi distrutti, spariti nella polvere delle rovine, la ricerca dei sopravvissuti dolorosa come una tragedia greca, e la pagina nera della ricostruzione.
" Ho vissuto - diceva - con la gente nelle baracche - d'estate le lamiere si arroventavano, d'inverno i bambini si ammalavano di reumatismi ".
La Gibellina amministrata da Corrao, prende una strada tutta diversa per rinascere daccapo come museo a cielo aperto, conosciuta in tutto il mondo come punto di riferimento dell'arte contemporanea e della sperimentazione dei linguaggi artistici.
Ciao vecchio saggio.