


Si inaugura stasera, alle ore 19, la mostra delle opere dell'artista e giornalista Giovanni Ruggiero, inviato del quotidiano " Avvenire " dal titolo " Memento, tra arte e reportage " Viaggio nell'universo di Giovanni Ruggiero. Al Museo Diocesano, Chiesa del Redentore, Caserta.
L'evento è curato da Enzo Battarra, e si giova di un testo di Gianfranco Della Rossa, che indaga sul confine visivo della fotografia, tra fotogiornalismo e arte.
A questo proposito, Della Rossa, riporta l'affermazione del critico cinematografico francese Andrè Bazin, che nel 1958, annotava " La fotografia non crea eternità, come fa l'arte. Essa imbalsama il tempo ".
Per dire della fascinazione di essa, del suo meticoloso viluppo, delle sue spire vischiose, che rendono la fotografia un viatico che ci serve e ci appartiene, appartiene al nostro sguardo, che si ciba di nuovi occhi che guardano.
Giovanni Ruggiero attraversa con il suo operare vari piani linguistici, che poi si fondono e diventano complementari; la dimensione fotografica del reporter in giro per il mondo in terre straniere e ostili, dove l'umanità grida i suoi dolori, e che la fotocamera risucchia nel suo vorticoso guardare, e che le parole, molto spesso non riescono a dire; l'effetto plastico di assemblage che promana dai suoi lavori danno anche conto, in questo contesto della dimensione manipolativa che s'accompagna allo sguardo creativo dell'artista, mentre avanza, mi sembra, anche un interesse verso lo sconfinamento ambientale, nel senso cioè di predisporre ora, opere ( vedi i recenti lavori San Sebastiano ) che possano darsi in un contesto più ampio, per significare nuove urgenti allocuzioni, sul terreno di una spiritualità che torna nuovamente ad incrociare le rotte della vita.