
Le sabbie avanzano, e per fermarle il governo cinese progetta la più ampia foresta dell’Asia.
Saranno piantati 300 milioni di alberi; betulle e pioppi, assieme a faggi e abeti, irrigati deviando il corso di ventiquattro fiumi.
Saranno piantati nella regione dell’Hebei, a nord e a ovest della capitale, lungo il confine con la Mongolia Interna, per arginare l’avanzata della sabbia proveniente dal deserto del Gobi.
Una impresa dalle dimensioni ciclopiche, ma che non spaventa oppure impensierisce i cinesi, abituati a sfide secolari.
La grande sfida contro l’avanzata delle sabbie è stata battezzata “ Grande Muraglia Verde “
e mira a far sorgere dal nulla una nuova foresta di 250 mila chilometri quadrati di superficie.
Le dune sabbiose, alte fino a duecento metri, avanzano minacciose al ritmo di venti metri all’anno, una velocità molto forte rispetto alla media precedente.
Il nuovo polmone verde, non servirà solamente a proteggere Pechino dall’avanzata delle sabbie, ma servirà anche come antidoto contro il cambiamento del clima e l’avvelenamento dell’aria.
Che la grande città cinese con i suoi 23 milioni di abitanti scelga la natura per combattere e ricostruire un equilibrio infranto, sacrificato in nome di una crescita economica smisurata, è una buona notizia per tutti.
Bisognerà vedere e attendere gli esiti, anche se c’è molta fiducia diffusa tra la gente, mentre gli scienziati sono prudenti.
Non c’era altra scelta, i cambiamenti climatici nell’ultimo decennio si sono discostati molto dalla ciclicità dei secoli precedenti, esibendo siccità catastrofiche tra gli altipiani tibetani e la Manciuria, con cali delle piogge del 37%.
Il sindaco di Pechino ha ordinato ha invitato ogni abitante ad acquistare e piantare almeno un albero seguendo il tracciato della Grande Muraglia, che scorre pochi chilometri oltre la periferia.
Potranno essere scelti anche alberi da frutto, e questo primo tratto si chiamerà “ Bosco del millennio”.
Si spera infine che la nascita della uova enorme selva, produca la formazione di nuvole, perché in Cina anche l’acqua inizia a scarseggiare, e il grande gigante ha paura e sete.