
Messa in scena da Giovedì 3 a Sabato 12 Marzo 2011 ccon unità di azioni, ma non di tempo, in luoghi diversi.
Cento e più maschere ideate e realizzate da Riccardo Dalisi, Felix Policastro, Lamberto Correggiari e altri artisti coinvolti in tempo reale nei luoghi dove si svolge il road show.
Le maschere sono state utilizzate fin dalla preistoria per riti magici, eventi religiosi, rappresentazioni teatrali. Le maschere sono state usate per carpire le forze soprannaturali dell’universo e farne dono all’umanità. Sono servite per incutere paura, per raffigurare l’ira degli Dei o per irridere al potere, per fare baldoria, per eccitare la goliardia, per santificare le feste, per esorcizzare il male, per comunicare con la propria divinità, per perdere la propria identità, per andare nell’al di là truccando l’anima prima di incontrare Caronte.
Nel Teatro greco sono servite per caratterizzare i personaggi e nella Commedia dell’Arte hanno preso possesso (con i costumi) non solo del volto ma anche dell’intero corpo. Ora stanchi delle maschere veneziane (cartapesta e cerone ormai da gettare nei cestini perché i volti sono già maschere grottesche che ogni giorno siamo costretti a subire) si è messo in moto questo evento straordinario con in mostra opere per far ridere e pensare, perché una maschera non serve più a coprire carne, pelle e volti, ma piuttosto metta in primo piano idee e strappi di possibilità, frammenti di identità. Il ricco programma prevede un road show in quattro tappe.
Si inizia giovedì 3 marzo 2011 a Nola, nella Fonderia D'Arte 2000, Via Boscofangone ZONA ASI NOLA ( NA ) Tel. 081 - 8210300 - tra fornaci e mantici sempre all’opera (in scena si esibiscono) Maschere dantesche, Maschere parlanti e Maschere infinite) e si replica fino a sabato 5 marzo. Lo spettacolo continua il 7, con repliche l’8 e il 9 marzo a Castelfranco Veneto, in un laboratorio di design, nel turbinio di compassi e di righe sinuose (in scena si esibiscono Maschere dei vizi capitali, Maschere geometriche, Maschere di magiche). Poi, impazzendo non poco (è Carnevale... e oltre, appunto) si corre nelle Langhe, nelle prestigiose Cantine Rivetto, accompagnati dalle guide di Vinifera, in più spazi espositivi, degustando vini di una finezza assoluta (vanno in scena Maschere in bottiglia, Maschere della verità, Maschere di sughero).
Infine, il sipario cala domenica 13 marzo su un palcoscenico ideale, quello del PLART, tra forme plastiche, artefatti in acetilene e opere polimeriche (in scena si esibiscono Maschere del gioco, Maschere dei sette sensi, Maschere caleidoscopiche).
Come corollario del programma è giusto ricordare l’opera collettiva “La maschera teatrale della mente universale” e soprattutto le Maschere dell’identità d’Italia e quelle epiche, dedicate agli Eroi del Risorgimento, perché solo chi vuole “sdrammatizzare” sul sangue versato per la libertà fa esercizio di retorica.