

Ieri, Giovedì 2 Dicembre, alle ore 18.00 alla Lbreria Treves di Napoli, Piazza del Pebliscito, è stato presentato al pubblico l'ultimo lavoro poetico di Domenico Cipriano, dal titolo " Novembre "
( Transeuropa ) . Ha rotto il silenzio iniziale Giovanna Marmo, magnifica interprete come sempre, dei versi incisi nella carne ( del ricordo, dell'appartenenza, delle radici ) di Cipriano, la cui raccolta si compone di ventitrè composizioni, forse per ricordare esattamente quel " giorno " quando la terra tremò, e tutto non fu più come prima. Ha presentato il poeta e saggista Gabriele Frasca, che ha rintracciato nella storia napoletana del Seicento, versi che descrivevano lo stato della città colpita, allora,
da analoghi e frequenti terremoti, cogliendo nessi inprevisti, scorrimenti e valenze di senso.
Cipriano, che aveva allora circa una decina d'anni, e qualcosa sicuramente aveva serbato per anni nei recessi più segreti del suo animo, ha deciso con questa raccolta, di dare voce a chi l'aveva persa, e forse soprattutto ai " luoghi " stravolti, mutati per sempre, come inventati daccapo senza un perchè.
E' a questo senso di straniamento, di radici che pur resistono, nel mutato scenario di senso, che Cipriano, da anni attento con buoni risultati, alla cura della parola che svela e " dice " dedica la sua meritoria missione, di tornare dopo trent'anni sui luoghi di una grande tragedia collettiva, che è stata anche rottura e scomparsa di segni profondi del territorio, trasformato, offeso dall'affarismo post-terremoto, e infine dimenticato, e metabolizzato da tanti, da troppi. Al volume è accluso un cd, che comiuga emotivamente la lettura, con la speciale " guida all'ascolto " di Pippo Pollina e Manlio Sgalambro, legata alla strage di Ustica ( 27 giugno 1980 ).
La sequenza di 23 poesie – il 23 è la data del sisma – è introdotta da 11 versi (l'evento si verificò in novembre) e si articola in singole liriche composte da “stanze” di 7 versi (poesie eptastiche) e un prologo di 34 – l'ora fatale scoccò alle 7,34 della sera.
( Transeuropa ) . Ha rotto il silenzio iniziale Giovanna Marmo, magnifica interprete come sempre, dei versi incisi nella carne ( del ricordo, dell'appartenenza, delle radici ) di Cipriano, la cui raccolta si compone di ventitrè composizioni, forse per ricordare esattamente quel " giorno " quando la terra tremò, e tutto non fu più come prima. Ha presentato il poeta e saggista Gabriele Frasca, che ha rintracciato nella storia napoletana del Seicento, versi che descrivevano lo stato della città colpita, allora,
da analoghi e frequenti terremoti, cogliendo nessi inprevisti, scorrimenti e valenze di senso.
Cipriano, che aveva allora circa una decina d'anni, e qualcosa sicuramente aveva serbato per anni nei recessi più segreti del suo animo, ha deciso con questa raccolta, di dare voce a chi l'aveva persa, e forse soprattutto ai " luoghi " stravolti, mutati per sempre, come inventati daccapo senza un perchè.
E' a questo senso di straniamento, di radici che pur resistono, nel mutato scenario di senso, che Cipriano, da anni attento con buoni risultati, alla cura della parola che svela e " dice " dedica la sua meritoria missione, di tornare dopo trent'anni sui luoghi di una grande tragedia collettiva, che è stata anche rottura e scomparsa di segni profondi del territorio, trasformato, offeso dall'affarismo post-terremoto, e infine dimenticato, e metabolizzato da tanti, da troppi. Al volume è accluso un cd, che comiuga emotivamente la lettura, con la speciale " guida all'ascolto " di Pippo Pollina e Manlio Sgalambro, legata alla strage di Ustica ( 27 giugno 1980 ).
La sequenza di 23 poesie – il 23 è la data del sisma – è introdotta da 11 versi (l'evento si verificò in novembre) e si articola in singole liriche composte da “stanze” di 7 versi (poesie eptastiche) e un prologo di 34 – l'ora fatale scoccò alle 7,34 della sera.
la morte ha soggiornato per anni
ora le nostre case hanno bisogno
di respiri, abbandonate come sono
al silenzio. abbiamo traslocato
i nostri corpi e lasciato solo
le crepe nude delle rughe
a vegliare sulla piazza.
La guida all’ascolto è un invito ad affiancare un brano ideale che emotivamente si lega alle poesie.
Il CD musicale
Musica, testi di canzoni e monologhi di Pippo Pollina.
Arrangiamenti e orchestrazioni di Peter George Rebeiz. Rilettura e correzione testi di Sebastiano Gulisano.