
Pirandello aveva capito tutto, quando parlava dell’ossessione della “ roba “.
Non lo aveva capito, e non lo sapeva, forse, Giuseppe Raeli, di anni sessantanove, di Cassibile in provincia di Siracusa, che è stato arrestato dai Carabinieri, dopo indagini durate un decennio, per aver commesso, si presume, quattro omicidi, e diversi ferimenti, per motivi di denaro.
Piccole somme, ( cento, trenta, massimo trecento euro ) per lavori agricoli, o per consegna di legna da ardere, che riteneva gli spettassero ancora, e che il suo carattere rancoroso e solitario nel tempo ingigantiva, fino ad esplodere un colpo, uno solo, al diretto interessato.
Una mira infallibile, da tiratore scelto.
Ed è stato, un bossolo rinvenuto nel suo garage, un vero e proprio “ rifugio “ dove Raeli si rintanava., a dare il segnale agli investigatori, di essere sulla buona strada.
La moglie lo chiamava “ U lupu “ ( il lupo ) per le sue abitudini solitarie, con uscite nel cuore della notte senza apparente ragione, con l’idea fissa, una vera e propria ossessione, per il denaro.
Ben nascosta è stata trovata nel garage-antro, una cassaforte con trentamila euro in contanti, gelosamente custoditi, accumulati nei suoi giorni miseri e senza luce, spietati e sempre pensando alla “ roba “.
Guai a farselo nemico, l’agricoltore siracusano, segnava i nomi in un taccuino segreto, e a secondo della mancanza che riteneva di aver ricevuto, uccideva oppure bruciava cascinali, o altre cose della vittima prescelta.
Anche un albero, nato e cresciuto per quei casi della natura, giusto a mezzo di un confine poderale, era stato all’origine del barbaro omicidio del vicino.
Lo scrittore siciliano e nobel Luigi Pirandello, certamente non si sarebbe meravigliato, tipologie del genere ne aveva tracciate diverse nei suoi racconti, che sembrano scritti oggi, al tempo di “ U lupu “.