
Continua lo show di Avetrana. Doloroso, implacabile e funesto.
La vicenda di Sarah continua a monopolizzare l’informazione; mi sveglio nel cuore della notte, e il televisore ancora acceso rimanda immagini e parole che non vorresti sentire più.
Bruno Vespa armeggia al plastico della casa degli orrori, mentre gli ospiti ancora non sono stanchi di analisi e di dettagli.
Sabrina dal carcere continua a dirsi innocente, ma i giudici non le credono; l’orco promette altre rivelazioni e nuove ritrattazioni.
La televisione e i media stanno offrendo uno spettacolo indegno; un conto è informare gli utenti, un altro conto è rovistare con il coltello nella piaga, alla ricerca di piccole tracce, di scaglie, di residui del male, che ingigantisce l’orrore, non solo per la perdita di una giovane vita, ma per l’appropriazione indebita di particolari di vita intima e personale che appartengono ai protagonisti di questa triste storia.
Nessuno escluso.
Quando scoppia il “ caso “, salta il coperchio dalla pentola, e tutti all’arrembaggio.