Gaetano Romano nel multicolore universo di storie narrate rivela il gusto per la vita che coglie così come è la volontà di documentare o informare. Personaggi, paesaggi, riflessioni socio-politiche ed estetiche appaiono come i colori di una tavolozza, le note del pentagramma.
Ha scelto un modo nuovo per attaccare la realtà; la letteratura della testimonianza interiore, della confessione individuale, pur con la sua logica interna ed una giustificazione storica sembra superata. Le esigenze morali, i vari interrogativi che l’autore si pone, non appartengono al cerchio magico della assorta letteratura interiore. Le sue domande tendono a capire il legame esistente fra la realtà e il modo di interpretare la scrittura; non segue, perciò, indirizzi o precetti prestabiliti quanto le proprie idee ed intuizioni, lavora sulla tradizione innovando ed innestando nuovi contenuti.
Il variegato mondo da lui ritratto, si staglia su uno sfondo naturale, supera e riscatta le violenze e le brutture delle azioni umane; si comprende, allora, come a Gaetano Romano, interessi sempre l’altra faccia delle cose, la scoperta di altri significati al di là di quelli correnti sicchè ci appare narratore ed intellettuale moderno.
Il registro stilistico si fa concreto e reale senza fratture brusche né di tono né d’intensità.
La sua scrittura è un puro strumento del suo rapporto con il mondo e della visione disincanta della vita, quale lucida accettazione.
Il lettore è sempre coinvolto: i titoli dei percorsi tematici del libro, le brevi narrazioni, sotto la forma del blog, lo guidano nel suo cammino di lettura come un faro nella notte, portandolo per mano verso riflessioni ed interrogativi sulla valenza simbolica di ogni singolo scritto, certo ciò non è prerogativa comune alla narrazione tradizionale.
Scritture nasce a intervalli, come poesia, seguendo le varie ispirazioni anche quando Egli, propone situazioni drammatiche della nostra lacerata realtà, scarnifica e riduce all’osso l’essenziale cui affida tutte le possibilità comunicative.
Analizza i fatti e gli avvenimenti di cui è testimone, ma questi sono pretesti o stimoli che mettono in moto un processo inventivo e l’impegno politico, la denuncia dei mali è sì compito dello scrittore, ma soprattutto dell’uomo moderno perché la nostra realtà non si può comprendere stando “ Au dessus de la melèe “ quanto più la si vive intensamente.
Così il narratore è un cronista perché raccoglie, trascrive, narra i fatti di cui è stato spettatore: tutto quanto egli ha analizzato appare un “ vero mosaico “ da comprendere e cogliere con un colpo d’occhio che capti le sfumature dei colori ed avverte i passaggi da una tessera all’altra.
Dietro le quinte, l’autore organizza la propria materia, sottolineandone i passaggi essenziali, i momenti decisivi.
Egli lascia al lettore di disporre liberamente della propria lettura; lo guida lungo i meandri della narrazione con un filo invisibile sino a fargli comprendere la sua concezione dell’uomo e visione del mondo.
“ Il dolore che segna la vita di tutti noi può essere attenuato con la speranza del superamento di tutte le traversie fin tanto che ci saranno persone capaci di combattere il degrado fisico e morale con le armi dell’arte e della poesia perché esse, sanno vedere la luce che si nasconde dietro le tenebre anche quelle più profonde “ ( Amato Lamberti ).
Infatti l’arte è una pratica liberatrice sia che si esprima con la pittura, la scultura, l’inquietante presenza delle installazioni ci invitano a riflettere sul tempo presente, sull’afasia del linguaggio, sulla distruzione pervicace ed ottusa della natura; sia che si esprima con la poesia , “ perché la memoria duri nonostante l’abisso che la divora “.
Ha scelto un modo nuovo per attaccare la realtà; la letteratura della testimonianza interiore, della confessione individuale, pur con la sua logica interna ed una giustificazione storica sembra superata. Le esigenze morali, i vari interrogativi che l’autore si pone, non appartengono al cerchio magico della assorta letteratura interiore. Le sue domande tendono a capire il legame esistente fra la realtà e il modo di interpretare la scrittura; non segue, perciò, indirizzi o precetti prestabiliti quanto le proprie idee ed intuizioni, lavora sulla tradizione innovando ed innestando nuovi contenuti.
Il variegato mondo da lui ritratto, si staglia su uno sfondo naturale, supera e riscatta le violenze e le brutture delle azioni umane; si comprende, allora, come a Gaetano Romano, interessi sempre l’altra faccia delle cose, la scoperta di altri significati al di là di quelli correnti sicchè ci appare narratore ed intellettuale moderno.
Il registro stilistico si fa concreto e reale senza fratture brusche né di tono né d’intensità.
La sua scrittura è un puro strumento del suo rapporto con il mondo e della visione disincanta della vita, quale lucida accettazione.
Il lettore è sempre coinvolto: i titoli dei percorsi tematici del libro, le brevi narrazioni, sotto la forma del blog, lo guidano nel suo cammino di lettura come un faro nella notte, portandolo per mano verso riflessioni ed interrogativi sulla valenza simbolica di ogni singolo scritto, certo ciò non è prerogativa comune alla narrazione tradizionale.
Scritture nasce a intervalli, come poesia, seguendo le varie ispirazioni anche quando Egli, propone situazioni drammatiche della nostra lacerata realtà, scarnifica e riduce all’osso l’essenziale cui affida tutte le possibilità comunicative.
Analizza i fatti e gli avvenimenti di cui è testimone, ma questi sono pretesti o stimoli che mettono in moto un processo inventivo e l’impegno politico, la denuncia dei mali è sì compito dello scrittore, ma soprattutto dell’uomo moderno perché la nostra realtà non si può comprendere stando “ Au dessus de la melèe “ quanto più la si vive intensamente.
Così il narratore è un cronista perché raccoglie, trascrive, narra i fatti di cui è stato spettatore: tutto quanto egli ha analizzato appare un “ vero mosaico “ da comprendere e cogliere con un colpo d’occhio che capti le sfumature dei colori ed avverte i passaggi da una tessera all’altra.
Dietro le quinte, l’autore organizza la propria materia, sottolineandone i passaggi essenziali, i momenti decisivi.
Egli lascia al lettore di disporre liberamente della propria lettura; lo guida lungo i meandri della narrazione con un filo invisibile sino a fargli comprendere la sua concezione dell’uomo e visione del mondo.
“ Il dolore che segna la vita di tutti noi può essere attenuato con la speranza del superamento di tutte le traversie fin tanto che ci saranno persone capaci di combattere il degrado fisico e morale con le armi dell’arte e della poesia perché esse, sanno vedere la luce che si nasconde dietro le tenebre anche quelle più profonde “ ( Amato Lamberti ).
Infatti l’arte è una pratica liberatrice sia che si esprima con la pittura, la scultura, l’inquietante presenza delle installazioni ci invitano a riflettere sul tempo presente, sull’afasia del linguaggio, sulla distruzione pervicace ed ottusa della natura; sia che si esprima con la poesia , “ perché la memoria duri nonostante l’abisso che la divora “.