
Non è più libero e senza nome e volto, il killer che in Calabria, a Crotone, per eliminare un esponente locale della malavita, non esitò a sparare nel mucchio, durante una partita di calcetto, ferendo molti giocatori, e spegnendo per sempre la vita di Domenico Gabriele, un bambino che si alternava con il padre durante la partita.
Correva Domenico, su quel campo di Crotone, dove per ironia della sorte, correva anche la vittima designata dei colpi sparati all’impazzata.
Non farà più fuoco sui bambini, non avvicinerà più le canne alla rete metallica, non resterà più nell’anonimato, libero di esercitarsi su altri corpi.
Almeno questo a Domenico era dovuto.