
Al centro di tutto, sempre il corpo.
Gli artisti della body arte, da Gina Pane a Franko B., a Orlan, passando per Hermann Nitsch, hanno posto sempre al centro del loro operare il corpo, bersaglio di pulsioni.
Tagli, incisioni, piccole ferite, fino a Orlan che ha tentato sistematicamente, di cambiare radicalmente aspetto al proprio viso, con tumefazioni, ecchimosi, facendo del proprio agire artistico comportamentale, un viatico di dolore, di sofferenza,
Sempre il corpo, tra i corpi, il proprio e quello di altri.
Anche il delitto di Via Poma, a Roma, nel quartiere Prati, sembra dirci questo del corpo della giovane Simonetta Cesaroni, trafitta da ventinove colpi di pugnale, e ritrovata linda e senza macchie, come se nulla fosse avvenuto.
E ora, un altro corpo, quello di Pietrino Vanacore, portiere dello stabile di Via Poma, ritrovato cadavere, forse per suicidio, su una spiaggia di Taranto, dopo aver ingerito pane e anticrittogamici per stordirsi e lasciarsi annegare.
Un corpo, sempre un corpo; di pulsioni, di desiderio, da attraversare con furia, per goderne e cancellarlo nello stesso tempo.
Le storie giudiziarie e di cronaca nera si tingono quasi sempre dei colori dei corpi; fatti bersaglio di colpi, di lame o di proiettili, sempre e comunque bersaglio.
Gli esperti diranno e tracceranno identikit dei possibili assassini, liberi fino ad ora, di potersi ancora esercitare su altri corpi, mentre il corpo in assoluto, resta il bersaglio di ogni azione; anche il proprio, in cui si incarna e vive la potente soggettività dell’Io.
Crisi personali e della propria psiche producono da sempre danni al corpo – la cattiva qualità della vita produce guasti vari ( pessima alimentazione, disturbi del sonno, tic, fobie, ansie ) – relazioni disturbate e alternate con gli altri .
Il corpo dunque come sommatoria di tutti i veleni sociali che si introducono quotidianamente in noi, attraverso scambi interpersonali, relazioni sociali obbligatorie, usi e abitudini standardizzate.
Non c’è fine ai corpi; esibiti, goduti, trafitti, cancellati bruciandoli, come avviene nelle esecuzioni di mafia e camorra, fino ai corpi spariti dei desaparecidos argentini, è tutta una lugubre sequela di corpi che attraversa la storia.
Dice ai giovani lo scrittore Boris Pahor sopravvissuto ai lager nazisti “ Bisogna insegnare a rispettare il corpo degli altri. Ho visto troppi corpi distrutti, il ventesimo secolo è stato il secolo della distruzione dei corpi “.