
Il 12 Aprile Gillo Dorfles compie cent’anni, e la città di Milano si appresta a festeggiare il suo centenario con una mostra antologica e un catalogo ragionato della sua opera ( edito da Mazzotta ) per la cura di Luigi Sansone.
Intellettuale straordinario e prolifico, nato a Trieste il 12 Aprile del 1910, letture precoci e pittura dall’adolescenza; poi studi di medicina ma ritorno all’estetica nel 1038 e professore universitario.
Ha spaziato da critico, liberamente tra arte, semiologia, architettura, musica, design e analisi del gusto.
Libri e saggi dal 1952 : Le oscillazioni del gusto ( 1958 ), Il divenire delle arti ( 1959 ), Ultime tendenze nell’arte di oggi ( 1961 ), Il kitsch ( 1968 ), L’intervallo perduto ( 1980 ), e il più recente Horror pleni ( 2008 ).
Ha fondato il Gruppo MAC ( Movimento Arte Concreta ) nel 148 con Anastasio Soldati e Bruno Munari, e ha dipinto per tutta la vita.
Ha conosciuto a 18 anni, lo scrittore Italo Svevo, come lui triestino, il poeta Umberto Saba, e Bobi Bazlen, che lo invitò a leggere Kafka e Strindberg, frequentò Leonor Fini, allora giovane artista entusiasta dell’arte contemporanea e lei stessa pittrice.
Conobbe e frequentò Leo Castelli, che poi incontrò anni dopo a New York, quando ancora aveva la galleria in casa, grande scopritore di talenti a cui artisti come Johns e Raushenberg devono tanto, e inventore della Pop Art.
Gillo Dorfles è una figura chiave del Novecento, con i suoi attraversamenti teoretici, che hanno spaziato tra arte, design, musica, letteratura, linguistica, fenomenologia, ha letto numerosi fenomeni del contemporaneo all’incrocio di varie ibridazioni, contribuendo in maniera decisiva, dal suo osservatorio a far luce su passaggi e mutamenti del gusto decisivi.
Auguri Gillo, resta tra noi ancora tanto.