
Si inizierà a scavare tra poco in Spagna, dove dal duemila in molte regioni già sono state aperte e individuate fosse comuni di vittime della Guerra Civile, alla ricerca di corpi a cui dare un nome e una identità.
Da quando l'esecutivo socialista di Zapatero,ha approvato la legge della Memoria Storica ( Novembre del 2005 ), si sono fatte avanti numerose associazioni che lottano per il recupero delle salme e per la riapertura delle fosse comuni, sparse per tutto il territorio nazionale.
Ma non tutto fila liscio, molti spagnoli non vedono di buon occhio questo percorso a ritroso, a quasi settant'anni di distanza da quei terribili eventi.
Tra gli oppositori ci sono anche i famigliari del poeta Federico Garcìa Lorca, fucilato a trentotto anni vicino a Granada, oppositore del regime e omosessuale, nonchè simpatizzante della sinistra repubblicana.
Non esistono prove certe della esatta ubicazione della sepoltura del poeta, anche se i punti accreditati sono quattro, mentre la " tomba ufficiale " si trova nel Parco Federico Garcìa Lorca di Afacar, in provincia di Granada.
Secondo lo studioso e biografo Ian Gibson, insieme al poeta ci sarebbero anche i resti di altre tre persone uccise con Lorca nella notte tra il 17 e il 18 Agosto del 1936; i toreri anarchici Juan Arcolla e Francisco Galadì, e il maestro repubblicano Diòscoro Galindo.
Intorno a questi luoghi negli ultimi mesi si registrano molte presenze di stranieri e turisti, che armati di macchina fotografica, perlustrano il territorio a caccia di notizie e di tracce.
La famiglia del poeta con una dichiarazione del 18 settembre dell'anno scorso, si è detta disponibile a non opporsi alla volontà degli eredi degli altri seppelliti, anche se si riserva di decidere se identificare o meno i resti del poeta, fornendo tracce del proprio DNA.
Molto si deve a Gibson, che da più di trent'anni, studia appassionatamente le vicende del grande poeta, e che ritiene giusto alzare il sipario per sapere come è morto, perchè dice " Lorca è patrimonio dell'umanità " .