
Il taglio dei fondi per la cultura attuato dal governo in carica,
sta mettendo in crisi la vita dei musei, e così anche il Museo di Capodimonte,
la Reggia di Caserta, l’Archeologico, ma anche il Madre, fiore all’occhiello
delle arti a Napoli insieme al Pan, rischiano seriamente di vedere compromesse
le proprie attività di gestione, ipotecando il lavoro che avevano programmato.
Al Madre, dove è in corso la straordinaria rassegna sull’opera di Alighiero
Boetti, è in arrivo per Ottobre, la mostra di Francesco Clemente astro
internazionale, gia presente con le sale centrali dipinte fino al soffitto.
Discorso diverso per il Pan, che dopo l’abbandono di Julia Draganovic, tra
polemiche e fraintendimenti, l’assessore alla Cultura del Comune di Napoli,
Nicola Oddati, sta facendo di tutto per risolvere e affrontare l’emergenza in
atto.
Guardandosi intorno alla ricerca di un nuovo direttore, che potrebbe
essere napoletano, e non sarebbe una cattiva idea, perché potrebbe puntare
meglio le proprie lenti sulle generazioni più giovani che hanno molte frecce
pronte.
Il Pan, anche dopo l’incontro di Lunedì, promosso dall’assessore a cui
hanno partecipati numerosi artisti, che hanno reclamato a gran voce più
visibilità, per gli artisti che operano a Napoli, deve necessariamente e
presto, definire luoghi e transiti del proprio operare, configurandosi come
casa degli artisti napoletani e campani ( e sono molti, soprattutto tra le
nuove leve ) non rinunciando nello stesso tempo, in nessun modo al suo sguardo
internazionale, rilanciando il lavoro svolto dalla curatrice uscente, tessendo
nuove ragnatele progettuali.
L’imperativo è far presto, il vuoto di potere e di
organi dirigenziali nuoce alla programmazione e allo sguardo sul futuro, l’arte
è più veloce del battito del cuore, e bisogna sapere con chiarezza su quali
mezzi fare affidamento per guardare lontano.
E in tempi di scenari globali di
crisi, è bene ricercare direttori che lavorino bene, ma che costino il giusto,
Napoli non è New York.