
La terra trema, ha tremato ancora.
Oltre agli uomini e alle loro cose, ci sono anche gli animali.
La forza tellurica del sisma che essi avvertono prima di tutti, ma che non possono esprimere, li fa impazzire, il panico si impadronisce di loro.
Chissà se i cavalli avranno alzato la testa verso il cielo impazziti dal dolore, come in Guernica la famosa opera di Picasso, dove l’umile quadrupede sembra dire basta alle bombe che scendono dal cielo su quel piccolo paese spagnolo di contadini
Molti abruzzesi si disperano per la perdita delle greggi; pecore, agnelli, seppelliti dalle
macerie, oppure irraggiungibili in queste ore disperate.
I più fortunati con l’aiuto dei Vigili del Fuoco, portano in salvo le loro mucche e vitelli, con
grandi camion.
E’ millenario il rapporto dell’uomo con gli animali; il patriarca Noè, fece salire sulla mitica arca, prima del diluvio, un esemplare per ogni specie, affinché dopo, la terra potesse di nuovo ripopolarsi.
Sono lucidi gli occhi degli uomini di campagna abruzzesi, in questi giorni di
Pasqua, avrebbero dovuto gustare il sapore della ricompensa, per la vendita dei
loro animali, dopo mesi di duro lavoro.
Hanno gli occhi lucidi, il loro mondo di uomini e animali in pochi istanti si è spopolato.