
Si è inaugurata il 24 Gennaio la mostra dal titolo Matres, presso lo
lo Studio Arti e Decorazione “ Le Muse “ di Napoli, degli
artisti Rosario e Luigi Mazzella; il primo pittore e l’altro scultore.
Presenti da oltre un trentennio sulla scena della ricerca artistica napoletana e
italiana, i due fratelli artisti presentano un ciclo di opere dedicato allelo Studio Arti e Decorazione “ Le Muse “ di Napoli, degli
artisti Rosario e Luigi Mazzella; il primo pittore e l’altro scultore.
Presenti da oltre un trentennio sulla scena della ricerca artistica napoletana e
Madri di ogni tempo, le Matres, ispirate alle tufacee dee italiche.
La mostra, concepita come evento itinerante, ha avuto la prima tappa nel maggio 2008,
proprio nelle splendide sale del Museo Campano di Capua, dove Rosario Mazzella,
espose le sue opere pittoriche in dialogo con la presenza delle grandi sculture
italiche.
La mostra napoletana, nello spazio concentrato dello Studio Le Muse,
diretto da Joanna Irena Wrobel, che ha curato la rassegna insieme a Maria
Antonietta Ricci, registra la presenza anche dello scultore Luigi, che con le
sue imponenti fusioni di bronzo, alchemiche, ombrate di luci notturnali,
rivivono e convivono egregiamente con le opere pittoriche di Rosario.
Rosario è pittore di lungo corso, di navigati attraversamenti sin dalla fine degli anni
settanta, sempre sul versante del figurativo, sempre intento a collocare i
personaggi delle sue pitture che di volta in volta gli sortivano alla luce, in
un contesto grumoso di storie di gran pittura, terragne di materie e colori, e
da molti anni a questa parte con il contributo della tela grezza di juta, che
rende queste recenti opere ispirate alle Matres di Capua, simili a teleri del
600, quelli di cui si parla nel bel libro di Melania Mazzucco, dedicato al
maestro veneziano Tintoretto.
Dagli anni ottanta Rosario Mazzella ha impresso
alla sua pittura un carattere più moderno, staccandosi in un certo senso dal
retaggio della cultura della città, conservandone unicamente i caratteri forti,
e ponendosi in linea con le correnti artistiche italiane e europee, aderendo
per così dire alla forza e alle suggestioni dell’Informale, dove è stato libero
di dar sfogo alla sua vitalistica personalità cromatica; nell’oggi i piccoli
medaglioni di luce di queste opere dedicate alle Matres sono contraddistinte da
pigmento grumoso, denso e assorbente di luce, concentrato viluppo di forme,
gioielli che vengono dal passato, ma ancora una volta guardano alla storia di
ieri per interrogare i tempi tenebrosi dell’oggi.
Artista sensibile e inquieto, maturo e prolifico, non ha smesso di guardare
il mondo con l'occhio fortemente interrogativo di una personalità che, non teme,
come annotava Montale “ di rivoltare una pietra per non inorridire “.
Luigi, introverso, di poche parole, maestro dei metalli e delle fusioni, allievo
di quell' Ennio Tomai, che ha guidato la sua giovinezza con i suoi insegnamenti, è artista
plastico di forte tempra, e notevoli capacità espressive, sia quando rincorre
negli anni di formazione il genio eclettico di Tomai, sia quando pronto a
spiccare il volo, guarda a Boccioni e al dinamismo nello spazio, che a Moore
nell’essenzialità della sua plastica.
Ferro, bronzo, marmo, e dagli anni
ottanta il piombo, l’ultimo medium espressivo che si è aggiunto al lungo elenco
e che consente l’elaborazione di manufatti plastici di moderna e allusiva
espressività, idonei per luoghi aperti di committenza pubblica.
Viene da lontano il mestiere di Luigi, appreso con grandi sforzi e sacrifici umani, che
gli hanno consentito come pochissimi altri, di trattare da pari a pari con la
solennità del bronzo e delle fusioni, il momento più alto, da sempre della
scultura.
La radice espressiva è intimamente conservata nelle ragioni del
sangue e nella storia della città di Napoli, che ha dato i natali a artisti
come Gemito, e Perez; ma Luigi Mazzella a latere di queste personalità
eminenti, ha tracciato dal suo angolo visuale una direttrice di scavo nella
materia e nel modellato di sicuro stampo personale, ora attenta ai motivi
figurativi ma non esibiti, ora invece pronto ad ascoltare le voci misteriose
del creato, della natura e del suo respiro, degli stati d’animo tenebrosi, resi
attraverso la materia con mano ferma e decisa.
Artista moderno, si aggira attraverso i vari medium, si concentra sul grande formato con opere imponenti,
degne di adornare piazze e luoghi pubblici, e sul piccolo formato, dando vita a
gioielli e a piccole fusioni che concentrano nella densità della dimensione,
tutta la loro storia.
Con le parole di Fortini, Luigi Mazzella, mantiene
aperto il suo sguardo sul mondo “ Il nostro lavoro non ha luogo. Non tutto, ma
molto può accadere. E poi non ho più voglia di spiare quel che accadrà ma solo
di fare quel che posso fare ora per ora “.( F.Fortini - I cani del Sinai ).