I fabbricanti d’armi, di proiettili, bombe, di elicotteri, di carri armati, di bombe al fosforo bianco, brindano felici, in un altro posto del mondo c’è lavoro per loro, e per i loro corrieri di morte.
Non brindano invece, anzi a stento sopravvivono e strappano la vita ogni giorno, ogni ora, soprattutto i bambini, i più colpiti di questa terribile offensiva; dall’inizio del conflitto sono 290 circa quelli che non vedranno più niente.
Una ragazzina palestinese, di 14 anni, è morta giovanissima per lo spavento dello scoppio delle granate; infarto, in una età della vita in cui bisognerebbe sorridere e giocare, andando incontro alla vita, non fuggendo per mani di altri, da essa.
Grandissimo odio nutrono i combattenti in questo mattatoio dove alcuni millenni or sono si aggirava Gesù, e nessuno più ricorda la frase “ Ama il prossimo tuo come te stesso “.
Nel tempo lo Stato Israeliano si è fatto nazionalista, e contende ogni metro di terra al vicino, anche se molto più povero e disagiato.
Sono cinquant’anni che il mondo sta a guardare, le grandi potenze mondiali e europee voltano il capo dall’altra parte, lasciando ciclicamente alle armi l’ultima parola.
Ma la convivenza civile, la libertà, il rispetto della persona umana, la carità cristiana, in none del dio da ognuno venerato, impongono che non siano le armi ad avere l’ultima parola.
Potenti della terra, voi che tutto potete ascoltate il grido di dolore, soprattutto dei bambini, i più indifesi e vulnerabili, che non hanno colpa alcuna, per mettere i contendenti seduti ad un tavolo di pace, e i facinorosi, i fondamentalisti, i falchi e i “ signori della guerra “ gli irriducibili, siano messi fuori gioco.
Dimenticate le strategie, gli assetti della geopolitica, lo scacchiere diplomatico, gli interessi furibondi in none dei quali non c’è pace in Medio Oriente, dimenticate per un momento gli interessi e fate tacere le armi.
Gli ospedali sono al collasso, si amputano arti che potrebbero essere salvati, mancano i medicinali, gli anestetici, mancano garze e ferri chirurgici, manca l’elettricità, manca l’acqua, manca il pane, non manca solamente la paura, che cresce ogni ora di più.
Fatelo subito e fermate gli orologi, il mondo vi guarda.