Anche la Beretta è in crisi, e per la prima volta in cinque secoli, l’industria delle armi di Gardone Val Trompia ( Brescia ) chiude per un mese.
Non era mai successo in centinaia d’anni, da quando esiste l’antica fabbrica di pistole e fucili, per la caccia ordinaria e per quella dove si adoperano armi di precisione.
Dal 15 Dicembre di questo anno al 23 Gennaio del 2009, 860 operai resteranno in cassa integrazione: l’80 per cento dei dipendenti, sostanzialmente l’intera catena di montaggio.
Un Capodanno amaro, che rischia di inaugurare l’anno in arrivo con fosche previsioni; è calo vertiginoso degli ordini, e lo stop arriva dall’America, il paese in cui principalmente per anni, la Beretta ha fatto affari e inondato il mercato delle sue armi più famose del mondo.
Spira un vento nuovo e diverso dall’Atlantico, dove da poco è stato eletto Barack Obama, che sembra chiudere le porte degli States.
Un autentico dramma per l’antica fabbrica, perché metà del fatturato del gruppo, che nel 2007 ha sfiorato i 450 milioni di euro, viene proprio dal Nord America.
Storica l’amicizia tra Ugo Gussalli Beretta e George Bush senior, garantita anche dal figlio, come riportato in un articolo dell’Espresso del mese di Dicembre.
La nuova Amministrazione Americana, democratica e poco bellicosa, intende porre un freno alla vendita delle armi, e la donazione della Beretta, di due milioni di dollari alla Nra, l’organizzazione che sostiene la libertà di armamento, poco prima della vigilia del voto, rischia di diventare un autogol.
La nuova dirigenza americana, oltre a voler imporre un freno alla corsa alle armi dei cittadini, sembra anche intenzionata a preferire prodotti nazionali.
Tra due anni potrebbe essere bandita la nuova megagara per stabilire quale sarà la pistola dei soldati americani per il prossimo ventennio, e questa volta la Beretta non sembra avere chance di vittoria.
Forse bisognava puntare, negli anni, alla diversificazione, e non concentrare tutto sul settore dell’armamento, così come invece è stato fatto.
Il prossimo anno, che bussa alle porte, dirà se ci sono ancora colpi in canna.