
Lo scenario è quello del lungomare di Napoli, zona Chalet di Mergellina, dove nel fine settimana si riversa una folla enorme soprattutto di giovani, in comitive; sciamanti verso i chioschi, per sorbire bibite, frullati, frutti esotici, gelati deliziosi.
Stare in compagnia, in allegro chiacchiericcio, mentre il profumo salmastro del mare inonda le narici e i polmoni.
Città di mare con abitanti, titolava un testo di Luigi Compagnone, arguto scrittore napoletano, che molto conosceva la città.
Ma la bella cartolina del Golfo, si macchia spesso di colore rosso vermiglio; il colore del sangue.
Sabato l’ultimo episodio, assurdo, improvviso e devastante, come epilogo di una lite tra automobilisti, con proiettili in tutte le direzioni, in uno Chalet alle tre del mattino, e due giovani estranei alla lite, in gravissime condizioni.
E’ in libera uscita una carica di violenza devastante e immotivata, che sembra gonfiarsi sempre di più e rompere gli argini, come quei fiumi che straripano, come abbiamo visto in questi giorni di pioggia, gettando nel panico tutte le abitazioni vicine.
Così è la violenza che sta esplodendo in città; le avvisaglie, guardando indietro nel tempo non mancano.
A febbraio 2004, una rissa per una ragazza sfociò nella terribile uccisione del giovane Francesco Estatico, di anni19, mentre ne aveva 16 il giovane assassino, Umberto, che poi consapevole del grave gesto chiese scusa alla famiglia della vittima e lanciò un appello ai coetanei: “ Ragazzi, non portate mai un coltellino addosso. Per nessuna ragione. Non prendetemi come esempio “ disse.
Ma il gorgo che rischia di inghiottire Napoli è molto più profondo, se è vero che più o meno nello stesso posto un'altro dramma si è consumato ora a colpi di pistola, non più di coltello.
Molti episodi e sempre nell’area di Mergellina, affollata, rumorosa, invasiva, dove la violenza sembra trovare terreno fertile; basta uno sguardo sbagliato, una parola di troppo tra giovani impulsivi e pronti alla sfida, e l’epilogo può essere tragico come lo è stato a Febbraio per Francesco, ma anche per Roberto, assassino a 16 anni, e in queste ore che ancora scorrono sotto cenere di brace, per i due giovani, gravissimi, e forse rovinati per sempre.
Napoli città di mare con abitanti.