
Caro Natale ai lettori del nostro blog, una voce sussurra.
Caro Natale agli uomini di buona volontà, e anche a quelli che hanno cattive intenzioni, e che sentono l’angoscia aumentare sempre di più; agli scampati di tragici incidenti automobilistici causati il sabato sera da automobilisti impazziti e carichi di alcool e droga.
Caro Natale a voi che assumete ogni tipo di sostanza e incuranti di tutto premete il piede sull’acceleratore.
Ai nababbi, ai nuovi Creso, ai miliardari di petrodollari, agli Arabi e Egiziani; finchè sgorga l’oro nero è festa.
Festa è far rimanere la ricchezza dove essa è prodotta, producendo benessere per tutti, non per pochi, pochissimi privilegiati.
E stop, a imbarcazioni lussuose, a grattacieli del mare, con arredi e legni pregiati, elicotteri, saune e piscine a bordo, sale operatorie e morgue.
Ai finanzieri d’assalto, agli specialisti di scatole cinesi, ai riciclatori di patrimoni sospetti, alle mogli, alle amanti, dei dittatori del mondo, ai figli, ai compari, alla corte, sappiate che il mondo vi guarda e vi disprezza.
Ai produttori di armi micidiali, di mine anti-uomo, ai rappresentanti di questa merce maledetta, producete altro, vendete altro, le guerre non ci saranno in eterno, verrà il tempo delle paci.
Alle case farmaceutiche che non investono e non ricercano per prodotti utili ai paesi poveri e poverissimi della terra, dove prosperano malattie terribili, come in un moderno Medio Evo, ricordatevi, anche questi sono uomini.
Agli speculatori, ai palazzinari, a chi ha nel sangue il cemento e ruba il verde, ricordatevi di lasciare molta vegetazione intorno alle case che costruite, spazi dove i bambini, e gli anziani possano stare respirando aria pura, e piantate molti alberi, perché come scriveva Cechov nel 1888 “ Chi conosce la scienza sente che un pezzo di musica e un albero hanno qualcosa in comune, che l’uno e l’altro sono creati da leggi egualmente logiche e semplici “.
Non restringete gli spazi, non fate mancare i balconi, perché la luce è vita.
Un brutto palazzo o un brutto paesaggio è una ferita inferta all’uomo.
Ai piazzisti di veleni e di scorie da occultare, prima di sotterrare nelle terre degli altri, provate nei giardini delle vostre ville, dove giocano i vostri figli.
Ai capi dei capi, liberi o ristretti, se non potete mettere la parola fine, imponete una tregua almeno a Natale.
Agli amministratori delegati delle grandi aziende, ai numeri uno, rammentate che non tutto è sintetizzabile nei numeri, esistono le persone.
Agli stilisti, siate creativi non eccessivi.
Allo Stato che vuole incamerare i conti dormienti; dormire non è un reato.
A chi non garantisce la sicurezza sul lavoro, e guarda da una altra parte e causa morti innocenti, provate a lavorare in simili condizioni.
Alle banche che non amano la trasparenza, e piazzano alla clientela ignara, prodotti finanziari di scarto, sappiate che venite meno ai vostri doveri.
A chi vuole privatizzare l’acqua, realizzando un altro affare sulla pelle di milioni di uomini, sappiate che non ce la farete.
Ai luminari della scienza medica, ricordate sempre che chi soffre è un essere umano.
Agli uomini politici, di ieri, e soprattutto a quelli di oggi, siete nella bufera.
E se ho dimenticate qualcuno a cui augurare Caro Natale, aspettate la prossima ricorrenza.