
Nell’antichità, segnala il National Geografic di Dicembre, con un approfondito reportage di Michele Gravino e foto di Emiliano Mancuso, il Circeo, era considerato un luogo da frequentare per trascorrere le vacanze in un ozio molle e agiato, favorito dal clima e da un ambiente piacevole.
Queste particolarità hanno caratterizzato il Circeo, fino agli anni sessanta, quando la borghesia capitolina lo elegge a meta abituale per le proprie vacanze, e scrittori, e registi, tra cui Alberto Moravia, Dacia Maraini, Pier Paolo Pasolini, frequentano il litorale e le ville costruite sulle pendici del monte e sul lungomare di Sabaudia.
Il cemento negli ultimi quarant’anni, ha in parte stravolto la fisionomia di questi luoghi, ma nonostante tutto, il Parco Nazionale del Circeo, conserva ancora quasi intatto il suo valore naturalistico.
Questo straordinario scenario “ patrimonio dell’umanità “ rischia ora seriamente di essere compromesso; è stata segnalata da più parti la presenza letale della camorra, che sempre più incalzante, sta mettendo le mani su varie attività.
E sul lago, il “ cuore “ del Parco, si stanno concentrando interessi economici speculativi, come denuncia nel servizio, la proprietaria dei diritti sullo specchio d’acqua, Anna Scalfati, principale erede insieme ai suoi figli, dopo la scomparsa del padre Giulio
Una grave minaccia all’ambiente, che potrebbe far saltare un delicato equilibrio ecologico, e che occorre impedire a tutti costi, mantenendo alta l’attenzione e la vigilanza.
Il malaffare non deve averla vinta, non deve riuscire a guastare un paesaggio bellissimo conosciuto in tutto il mondo per il suo alto valore paesaggistico e naturalistico che appartiene a tutti.