
professore di zoologia all’Università di Tel Aviv, Josepf Terkel, ha appena pubblicato un importante studio sulla rivista scientifica “ Applied Animal Behavior Science “ , in cui dimostra, dopo aver interrogato e filmato circa duecento possessori di cani e gatti, che soltanto il 10 per cento entra in conflitto permanente, mentre la rimanente parte convive tranquillamente.
Il conflitto si presentava nella ricerca soltanto in misura molto ridotta, mentre in un quarto del campione i due animali si ignoravano, e in tutti gli altri casi stabilivano relazioni amichevoli.
Cani e gatti sono due predatori molto diversi, per indole e comportamento; il primo è fortemente sociale, e si è integrato benissimo nel corso dei secoli, come racconta il libro “ Storia sociale dei cani “ di Susan Mc Hugh ( Bollati Boringhieri ) in uscita il 20 Novembre, nella società, occupando uno spazio molto significativo nel nostro immaginario.
Nel corso di migliaia d’anni, l’uomo lo ha trasformato in dio ( spesso associato agli inferi, come l’egiziano Anubi ) nel soggetto di molte opere d’arte; è simbolo di fedeltà, anche se in alcune culture, cane e cagna, sono gravi insulti.
Un altro testo, “ La storia sociale dei gatti “ di Katharine M. Rogers, descrive un predatore solitario e scostante, anche se gli egiziani, che furono il primo popolo ad allevarlo, non riscontrarono in lui che qualità positive, come difensore dei granai infestati dai roditori.
Il pittore Balthus ha dedicato al felino numerosi dipinti, e si può dire che compaia quasi in ogni sua rappresentazione pittorica; un compagno di viaggio nell’arte e nella vita del grande maestro.
Quando arrivò in Europa, furono dolori, le sue abitudini furtive e notturne inquietarono, e fu messo a morte e bruciato nel corso del Medioevo europeo.
Ma nel tempo la convivenza tra questi due animali, non stupisce chi li studia, come afferma Danilo Mainardi, “ Finchè in natura o in situazioni di penuria, fra cane e gatto esiste una forte competizione per le stesse prede, e talvolta il primo caccia il secondo, ma sotto la protezione umana “.
Diversi i segni comportamentali; il cane agita la coda in segno di amicizia, il gatto quando è furioso.
Il cane brontola sordamente quando è arrabbiato, il gatto quando è contento.
Infine per aumentare la possibilità di successo nella coabitazione tra questi due animali, è essenziale farli conoscere da cuccioli, e non da adulti.