Al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai premi Nobel che lo hanno sostenuto e firmato l’appello a suo favore, ai tanti cittadini e alle Forze dell’Ordine che non lo hanno mai lasciato solo.
La forza della solidarietà si stringe intorno al giovane scrittore che ha scoperchiato un verminaio; una girandola di visi che Saviano non può soffermarsi a fissare; troppi, tanti, ai quali va il suo grazie.
Le manifestazioni di stima e di affetto dimostrate in questi giorni, l’incitamento a resistere, perché giusta e epocale la battaglia, hanno certamente rincuorato Saviano, ridandogli la voglia di essere ancora al centro di questa lunga e continua campagna contro la criminalità organizzata e il malaffare.
L’intensità dei sentimenti e delle emozioni che si nascondono nelle parole, sono la migliore medicina contro l’amarezza e l’isolamento forzato dello scrittore.
Ora Saviano sa per certo che non è solo, non lo è mai stato, la parte sana del nostro paese è con lui, deve essere con lui, e anche gli appelli dei tanti personaggi e uomini di cultura di altri paesi europei e del mondo, dimostrano che la lotta di Saviano non ha carattere regionale o nazionale, ma travalica le frontiere, perché la piovra è minacciosa ovunque.