
Una attenta selezione di opere degli anni Settanta, nate da viaggi in Italia, Francia, Gerusalemme e India.
Darryl Pottorf, assistente e compagno di Bob per oltre vent’anni, racconta “ Ha continuato a lavorare fino all’ultimo, ogni giorno, chiedendo ai suoi assistenti di fare quel che non poteva più fare da solo: il suo corpo era martoriato, ma la mente lucidissima, geniale come sempre “.
“ Io però avevo smesso di aiutarlo nel lavoro: non volevo che si pensasse che fossi io il vero autore delle sue ultime opere, dice ancora Darryl “ che è architetto e artista in proprio, e fa mostre in giro per il mondo, e ha anche composto opere a quattro mani con il maestro.
Con la morte di Rauschenberg, è scomparso l’artista che ha aperto le porte alla Pop Art, al Minimalismo, alla creatività degli Anni Sessanta, uno straordinario e unico giro di boa nella storia dell’arte come pochi prima di lui avevano potuto; Duchamp e Pollock.
Aveva sempre preso in pugno la propria vita, come ha fatto negli ultimi giorni, decidendo di scegliere la morte assistita -. fin dai tempi in cui era il figlio dislessico di un operaio delle linee elettriche, in una cittadina del Golfo del Messico, dove viveva con una nonna cherokee, due zie, e la povertà di quegli anni.
Nel 1964 si aggiudica il Leone d’oro alla Biennale di Venezia: evento clamoroso, la prima volta d’un artista americano.
Il timido Bob, che affettuosamente il suo maestro Josef Albers chiamava “ testone “ diviene simbolo dell’arte americana, con Andy Warhol, ma senza clamore, sottotraccia.
La rassegna napoletana si concentra sugli anni 70-76, in cui nascono alcuni importanti cicli artistici: i “ Cardboards “ interamente fatti di cartone, materiale usato in arte per la prima volta da lui, e scelto perché voleva qualcosa che si trovasse in ogni parte del mondo; poi i “ Venetians “, più scultorei, che nascono da un soggiorno in laguna, fatti di stoffa, corda, legno, pelle, pietra, cavi, fili elettrici, cui s’aggiungono oggetti come sedie, vasi e una vasca da bagno – quindi gli “ Early Egyptians “ di grandi dimensioni ispirati all’Egitto, e gli “Hoarfrosts “ che guardano all’Inferno di Dante.
Uomo generosissimo, quando dopo gli anni sessanta, aveva conosciuto finalmente la fortuna e il successo, anche grazie a Leo Castelli, inviò consistenti somme di denaro in India, per favorire la cura di malattie che falcidiavano la popolazione, e aiutò sempre chi si trovava in difficoltà, perché il timido Bob, aveva conosciuto la miseria e le ristrettezze, prima di raggiungere il successo.